Escursione al villaggio montano di Shaharah
A circa 160 km dalla capitale Sana’a, procedendo in direzione nord verso la città di Sada’a, si trova il più bello ed affascinante villaggio di montagna di tutto lo Yemen: Shaharah. Situato in cima alla vetta del magnifico Jabal Shahara ad un’altitudine di 2600 metri, circondato da verdi valli con campi terrazzati, il villaggio e’ stato storicamente una roccaforte per gli Imam e leader religiosi della corrente sciita zaidita.

Camminando circondati da una moltitudine di bambini curiosi tra le sue case in pietra a piu’ piani e passando accanto alla sua grande cisterna dove gli abitanti attingono l’acqua, si arriva all’attrazione principale del villaggio: il famoso ponte di pietra. Costruito a forma di arco e chiamato anche ponte dei sospiri, collega le due pareti rocciose della montagna ed sicuramente uno dei tesori piu’ amati e conosciuti di tutto lo Yemen. Questo ponte, lungo 20 metri e largo circa 3, fu costruito nel XVII° secolo per consentire agli abitanti del villaggio di fuggire e trovare riparo in caso di attacco da parte degli invasori turchi. Ancora oggi, i residenti locali lo attraversavano spesso come parte della loro routine quotidiana. La cosa che colpisce una volta sul ponte è l’incredibile vista del canyon sottostante profondo più di 200 metri.

Si dice che la città fosse una vera roccaforte e che fu solamente conquistata una sola volta nel periodo della dominazione Ottomana intorno al 1500. Purtroppo venne bombardata dall’aviazione Yemenita intorno agli anni ’60 durante la guerra civile ed alcune case in pietra portano ancora i segni della battaglia. Shaharah è anche conosciuta come la casa di uno dei famosi poeti femminili dello Yemen, Zainab al-Shahariah.

Durante la nostra visita nel lontano 2006, l’unica sistemazione del villaggio era un bellissimo Funduk gestito da due giovani ragazze yemenite. Il Funduk di Shaharah era una vecchia casa di pietra a quattro piani con all’interno una scala che saliva tra i piani e che portava sul tetto. La nostra camera era un ampio salotto da condividere con altre persone dove i materassi erano stesi sul pavimento sopra un tappeto colorato. Il soffitto mostrava delle travi di legno e sotto le finestre erano posizionate lunghe panche e molte nicchie con tutti i tipi di oggetti locali. La cena veniva servita come vuole la tradizione yemenita su una grande tavola appoggiata sul pavimento e da dove tutti si potevano servire. Dopo la cena veniva offerto un ottimo tè caldo alla menta e… insieme a qualche giovane locale , si poteva anche provare a masticare le famose foglie di qat di cui gli yemeniti vanno orgogliosi perchè più se ne mastica crendo una sorta di “guancia gigante”, piu’ si da l’ impressione di essere benestanti.

Una delle cose piu’ emozionanti era raggiungere questo piccolo villaggio di montagna. I locali aspettavano i pochissimi turisti alle pendici della montagna, facendoli salire all’interno dei cassoni di vecchie toyota 4×4 dalle ruote lisce per poi percorrere la ripida strada sul fianco della montagna a tutta velocità facendo “il pelo” al burrone! Un’esperienza assolutamente da provare e che dopo essere riusciti a non ”sopravvivere” mentre la jeep sfrecciava al grido di “yallah yallah”, ci porteremo per sempre nel cuore!

