Le attrazioni nei dintorni di Mandalay
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Amarapura
Dopo aver visitato l’interessante città di Mandalay, il nostro tour prosegue con la visita dei dintorni dell’ex capitale reale del Myanmar. Usciti dall’hotel di buon mattino, contrattiamo con un tassista il costo per l’escursione giornaliera che durerà fino a tarda serata. La prima tappa, a soli 30 minuti di auto da Mandalay, è Amarapura, una volta capitale del Myanmar e costruita da Re Bodawpaya nel 1783. Qui si trova l’antico monastero buddista di Mahagandayon, costruito nel 1914 e famoso per essere il più grande del Myanmar, dove vivono e studiano più di mille giovani monaci. In questo luogo davvero caratteristico, dove le regole sono molto rigide, i giovani monaci impiegano dai 7 ai 10 anni per avere una disciplina completa e completare il loro percorso religioso. Principalmente, i turisti affollano questo monastero per assistere alla preparazione del pranzo. Tutti i giorni, verso le 10.30, le centinaia di monaci del Monastero Mahagandayon si allineano ordinati uno dietro l’altro su due file formando un lunghissimo serpentone colorato per recarsi nell’area mensa e ricevere l’ultimo pasto della giornata. Dopo aver passeggiato per il monastero per comprendere di più sulla vita dei monaci, visitato la zona dei loro alloggi, le aule di studio e scambiato qualche parola con alcuni di loro, ci dirigiamo verso la zona mensa e prendiamo posto aspettando la lunga “processione”. Circondati da un’incredibile folla di turisti, i monaci iniziano ad allinearsi piano piano formando una fila che si perde a vista d’occhio, in attesa di poter entrare a mensa e prendere posto.
Tornati al taxi, la nostra seconda tappa sarà il monastero Buddista di Bagaya. Momentaneamente saltiamo la visita del ponte U-bein, che si trova proprio vicino al monastero Mahagandayon, per tornarci nel tardo pomeriggio ed attendere il tramonto. Costruito nel XVI° secolo, il Monastero di Bagaya andò completamente distrutto a seguito di un grosso incendio scoppiato nel 1821, durante il regno del Re Bagyidaw. Fu ricostruito nel 1834 sempre in teak ed è sorretto da ben 267 pali di legno, il più alto dei quali misura circa 20 metri. Le sue porte e finestre sono esternamente decorate con intagli e arabeschi floreali, mentre, al suo interno, si possono ammirare le massicce travi che sorreggono la struttura, alcune statue del Buddha e piccole aree allestite con delle panche dove i monaci si fermano per pregare. Negli anni ’90, il governo ha in parte ristrutturato il monastero aggiungendo alcune scale e sostegni in pietra per sostenerlo.
- Inwa
Lasciando il monastero, ci dirigiamo verso il molo sul fiume Myitnge dove con una barca ci dirigiamo a Inwa (conosciuta anche come Ava), ex capitale reale per quasi 5 secoli. Fondata nel 1365, Inwa si trova alla confluenza dei fiumi Irrawaddy e Myitnge su un’isola artificiale formata da un canale che collega i due fiumi a monte dal punto di incontro naturale. Nel 1838, una serie di devastanti terremoti colpì duramente la capitale reale che fu successivamente abbandonata.
Arrivati al molo sulla sponda opposta del fiume Myitnge, troviamo dei locali che offrono la visita di Inwa a bordo di piccoli calessi trainati da cavalli. Girare l’isola di Inwa a piedi sarebbe veramente difficoltoso perchè si estende su un’area abbastanza ampia. Iniziamo la visita con la torre di guardia Nan Myint, edificio in muratura alto circa 25 m, unica testimonianza di quel che rimane del palazzo del re Bagyidaw costruito nel 1822. Questa torre, distrutta parzialmente dal terremoto del 1838 e poi restaurata, è uno degli esempi dello stile architettonico birmano dell’inizio del XIX° secolo.
Proseguiamo con il monastero Maha Aungmye Bonzan, costruito in mattoni e stucco, ed infine il Monastero Bargayar, famoso per le sue imponenti sculture decorate di legno e posti in teak. Dopo aver trascorso più di 2 ore e mezza in questo interessantissimo luogo, la nostra ultima tappa è l’incredibile ponte U Bein durante il tramonto. È il ponte in legno teak più antico e più lungo del mondo ed è per lo più ricavato dai resti del Palazzo Reale di Inwa. Il ponte è stato costruito con una leggera curva, ed è sostenuto da oltre un migliaio di pilastri di legno fissati nel fondo del lago (che è poco profondo). Arrivati sul luogo, la quantità di persone è davvero incredibile. Centinaia di turisti “lottano” per accaparrarsi una barca e osservare il tramonto dal lago, avendo la possibilità di immortalare il ponte da una posizione davvero favorevole. Senza dubbio, questo ponte lungo 1,2 km è più affascinante durante il tramonto quando il sole illumina la scena con il suo colore caldo e arancione. Nonostante la folla, camminare sul ponte è davvero speciale e si ha la possibilità di osservare la vita quotidiana: monaci che camminano con le loro biciclette, donne che ritornano a casa con la spesa, giovani che giocano, pescatori e tanto altro ancora.
Dopo il tramonto, piano piano, il ponte si svuota e noi ritorniamo di nuovo a Mandalay per continuare il nostro tour! La nostra giornata nei dintorni di Mandalay è terminata e consigliamo a chiunque si trovasse in Myanmar di organizzare questa escursione nei dintorni di Mandalay perché ne vale davvero la pena!
Informazioni utili
Il modo migliore e più semplice per organizzare una giornata intera nei dintorni di Mandalay è contrattare per una moto-taxi o un taxi classico (abbiamo pagato 30.000 K per l’intera giornata). Potete anche prenotare una visita guidata con un tour operator locale (o tramite l’hotel) o noleggiare una moto (circa 20 USD al giorno). Bisogna fare attenzione soprattutto durante le ore serali con il buio perché le strade non sono in ottime condizioni. In alternativa, date uno sguardo alle piattaforme web come Viator.com dove gli stessi operatori locali pubblicizzano i loro tour ed attività a Mandalay e dintorni.
Biglietto Mandalay: è necessario per visitare i principali siti di Mandalay e dintorni (Inwa, Amarapura e Saigang). Si compra ad una delle entrate dei siti (prezzo 10.000 kyats).