Il nostro viaggio alla scoperta delle Isole Quirimbas 

Le isole Quirimbas sono un paradiso non ancora conosciuto dal turismo di massa e possono davvero sorprendere il viaggiatore che decide di visitarle: vegetazione incontaminata, spiagge bianche, acqua cristallina e ricca vita marina che include balene e delfini sono la loro caratteristica principale. Le Quirimbas formano un arcipelago di 32 isole di diverse dimensioni, 11 delle quali formano la Quirimbas Biosphere Reserve, e si trovano nella provincia di Cabo Delgado, lungo la costa del nord del Mozambico. Le principali attività economiche per i residenti sono la pesca, praticata con piccole imbarcazioni di legno a vela, ed il commercio dato che le isole  non sono adatte all’agricoltura. La base perfetta per esplorare questo paradiso tropicale è l’isola di Ibo, raggiungibile con un breve volo da Pemba o con una traversata in barca di circa 50 minuti dal villaggio di Quisanga.


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Itinerario alle Isole Quiririmbas – giorno 1

Raggiungiamo l’isola di Ibo in tarda serata quando ormai è buio, dopo un lungo e faticoso viaggio di oltre 18 ore con i trasporti locali. A ripensarci, è stata veramente una tipica esperienza africana, dove non sono di certo mancati imprevisti e contrattempi. In questa parte di Africa non si sa mai quando si parte, ma soprattutto quando e se si giunge a destinazione. I mezzi non hanno orari e sono sempre stracarichi di persone all’inverosimile.  Qui, ci si da sempre una mano, e non si lascia a piedi proprio nessuno, a costo di sistemare le persone sul tetto dei mezzi. Le strade sono rattoppate e piene di buche, a volte anche interrotte e lasciate in uno stato di abbandono per mesi e mesi. Ma si sa, questa meravigliosa popolazione non si da mai per vinta, e trova sempre una soluzione a tutto.

quirimbas

Abbiamo iniziato la nostra odissea alle 2 del mattino, lasciando la meravigliosa spiaggia di Carrusca con destinazione Namialo a bordo di un mezzo del proprietario del lodge dove avevamo trascorso la piacevole giornata. Da Namialo, dopo ben 9 ore di viaggio a bordo un un grande bus stracarico di persone, borsoni e anche animali come polli e galline, siamo scesi a qualche chilometro dalla città di Pemba. Qui,  si trova l’incrocio per il villaggio di Quisanga ed il vicino molo di Tanganhuague, punto di partenza sulla costa per l’isola di Ibo. Dopo decine di minuti di attesa, siamo saliti nel cassone di un mezzo 4×4 che fa la spola tra Pemba ed i villaggi tra l’incrocio e la costa.  Purtroppo, a metà strada la spiacevole sorpresa. La strada era interrotta nei pressi di un fiume in mezzo al nulla perchè a causa delle piogge torrenziali, la forza della corrente ha fatto crollare il piccolo ponte di pietra.

tanganhague jetty mozambique

L’autista ci ha spiegato che il suo mezzo non poteva proseguire, ma di stare tranquilli che a breve sarebbe arrivato un mezzo dalla sponda opposta per poi raggiungere la nostra destinazione finale. Ripresi i nostri zaini, abbiamo attraversato il fiume a piedi, “fiduciosi ” nell’arrivo di un mezzo sull’altra sponda. Come era ovvio, non si è visto proprio nessuno. Perciò, due di noi hanno deciso di proseguire a piedi per vedere di trovare una qualsiasi soluzione per arrivare a destinazione, ed altri 3 sono rimasti nelle vicinanze del fiume a controllare i bagagli. La fortuna ci ha assistito. In un villaggio a qualche km dal ponte, siamo riusciti a trovare un signore che, ovviamente pagando, con il  suo veicolo, ci ha accompagnato a caricare gli altri del gruppo e poi al molo di Tanganhuague.

Ibo è  una città molto antica, uno degli insediamenti più antichi del Mozambico e presenta un mix di influenze portoghesi, indiane, arabe e africane. Il primo giorno vogliamo dedicarlo alla scoperta dell’isola e delle sue attrazioni. Mentre camminiamo lungo la via principale del villaggio,  incontriamo un giovane ragazzo locale, di nome Abu, che si offre di farci da guida in questa isola dove il tempo sembra veramente essersi fermato. abu è nato proprio qui a Ibo, e si guadagna da vivere accompagnando i pochi turisti che ogni anno vengono a visitare Ibo e le isole Qurimbas. E’ un ragazzo molto simpatico e sveglio, conosce anche un pò’ di inglese e aiuta spesso i turisti che soggiornano al Miti Miwiri, un hotel veramente carino e confortevole gestito da ragazzi europei che si sono trasferiti sull’isola da ormai molti anni.  Dopo aver visitato il forte Joao Baptista, la chiesa con le vecchie case coloniali in pietra ed il piccolo mercato, Abu ci suggerisce di fare una bella escursione lungo la costa sull’isola per raggiungere il vecchio faro portoghese.

quirimbas

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L’escursione è veramente bella e molto interessante. Raggiungiamo il faro sotto un sole cocente dopo quasi due ore di cammino attraverso una varietà di fantastici paesaggi che vanno dalla palude di mangrovie, a lunghe distese di roccia con pozze piene di conchiglie e spiagge costeggiate da altissime palme da cocco.  Il faro è solamente un piccolo edificio bianco in disuso, dove ci riposiamo una ventina di minuti e scattiamo qualche foto. La bellezza dell’escursione non è il faro, ma tutto il percorso per arrivarci. In questa zona non si può fare il bagno perchè è troppo pietrosa e con la bassa marea è impossibile accedere al mare.  Tornati ad Ibo, ci diamo appuntamento con Abu per il mattino seguente e andiamo direttamente in spiaggia a goderci il fantastico tramonto. Davanti a noi una vista meravigliosa: il sole cala lentamente all’orizzonte illuminando il cielo di un colore arancione caldo, mentre la bassa marea fa spuntare dall’acqua una moltitudine di mangrovie, trasformato il paesaggio in un dipinto.  

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