Una piacevole escursione sui monti Haraz
Una delle escursioni che non bisognerebbe assolutamente perdere in Yemen è quella sui monti Haraz, una zona spettacolare nel cuore del paese, caratterizzata da villaggi arroccati sulle maestose montagne e circondati da scenici campi terrazzati. Iniziamo la nostra escursione dal piccolissimo villaggio di Hoteib, ai piedi del santuario di Al Khutayb, arroccato in cima ad una collina a circa 6 chilometri da Manakha. Qui la prima cosa che attira l’attenzione sono i diversi colori dell’abbigliamento femminile, rispetto ad altre zone dello Yemen, dove il nero è il colore principale. Durante la nostra passeggiata nel villaggio, siamo fortunati ed incontriamo il guardiano del santuario che ci permette di salire sulla collina e visitare la moschea. Cosa piu’ unica che rara, ma gli Yemeniti sono una delle popolazioni piu’ ospitali che abbiamo mai incontrato nei nostri viaggi in medio oriente.
Il piccolo santuario è dedicato a un predicatore del XII secolo, ed è un luogo sacro per gli Ismailiti, una corrente dell’Islam sciita. Questa piccola “moschea bianca” è di fondamentale importanza per questa corrente islamica e ogni Ismailita, prima di andare alla Mecca, deve visitare questo luogo santo. Questo luogo di culto attira, infatti, migliaia di pellegrini sciiti da tutto il mondo. La vista dall’alto è mozzafiato e la posizione del santuario è davvero impressionante! Dopo questa affascinante visita, cominciamo il trekking attraverso i monti Haraz lungo un sentiero abbastanza impegnativo ma decisamente scenico. Si cammina in mezzo alla natura, sotto un cielo limpido dove numerosi rapaci sono alla ricerca di qualche preda da catturare. Di tanto in tanto attraversiamo qualche piccolo villaggio dove il tempo sembra essersi fermato. E’ incredibile che in mezzo a queste montagne siano stati costruiti villaggi cosi’ isolati e distanti da centri grandi abitati. Il clou dell’escursione sono proprio questi villaggi arroccati le cui abitazioni a più piani sono state costruite interamente in pietra. I pochi abitanti vivono esclusivamente grazie all’agricoltura e allevamento. Nei dontorni dei villaggi notiamo spesso campi coltivati e bestiame a pascolare. Una cosa affascinante che ci colpisce sono delle pozze artificiali create nella roccia e piene di acqua dove le donne, rigorosamente vestite con il velo, si recano per lavare i panni sporchi.

Tra tutti i villaggi incontrati lungo il percorso, quello che ci colpisce maggiormente è Kahil. Le sue abitazione a più piani e con finestre finemente decorate sono costruite sopra uno spuntone di roccia con un profondo precipizio. Da lontano è incantevole. Sembra veramente una cartolina. Sui tetti delle abitazioni notiamo alcune donne che stendono il bucato e una distesa di mais ad essicare. Il villaggio è deserto, ci sono solo 3 uomini nei dintorni intenti ad arare un campo con l’aiuto di un bovino. A volte, finchè non si raggiungono luoghi come questo, non ci si rende conto della grandissima differenza che c’è con il nostro mondo occidentale. Guardandoci intorno sembra veramente di vivere in un’altra epoca. Non ci sono televisori, mezzi di trasporto, negozi, ristoranti. Nessuna comodità. Solo natura selvaggia e poche abitazioni in pietra in mezzo al nulla.

Il trekking è favoloso ma il momento più stupefacente arriva verso la fine dell’escursione, quando di fronte a noi si presenta la veduta piu’ bella e mozzafiato di tutto il percorso: il villaggio di Al Hajjarah. Questo antico villaggio, risalente all’ XI secolo, ed è considerato uno dei più belli di tutto lo Yemen grazie alla sua posizione e alle sue case-torri in pietra. I vecchi quartieri ebrei e musulmani sono davvero particolari ed è molto singolare vedere come gli abitanti hanno sfruttato al massimo le montagne, costruendo terrazze coltivate.


Dopo aver attraversato le strade strette che si districano all’interno di queste alte case-torri, siamo pronti per saltare sulla jeep e ritornare a Manakha. Questa città è il punto di partenza per tutti i trekking intorno ai monti Haraz ed è la più grande della zona. Visitiamo la città e il mercato locale che è molto folcloristico: bancarelle ricche di frutta, verdura, carne e pesce. Un esplosione di colori incredibili dove la gente ci mostra con orgoglio i prodotti tipici locali ed il famosissimo “simbolo nazionale”: il Khat (Qat). Dall’arbusto di questa pianta, vengono selezionate le foglie migliori e successivamente confezionate in sacchetti per essere vendute nei mercati. Considerata come una droga nei paesi occidentali, qui in Yemen è molto importante a livello sociale e non esiste persona che non compri e mastichi le foglie di Khat. Come in tutti i posti dove siamo stati, la bancarella del Khat è sempre super affollata e tutte le persone presenti cercano di spingersi per accaparrarsi la qualità migliore al prezzo migliore! Dopo esserci goduti il tramonto, torniamo al nostro “funduq” dove ci aspetta una tipica cena yemenita e una grande sorpresa: la gente del posto ha organizzato una dimostrazione di danze locali con abiti tradizionali e la famosa jambiya, il tipico pugnale ricurvo yemenita.
