La Cattedrale di San Paolo, gemma della città fortificata di Mdina
Risalente al XVII secolo, questa magnifica chiesa di Mdina, città fortificata dichiarata patrimonio UNESCO nel 1998, è dedicata a San Paolo, il santo che si ritiene sia naufragato sull’isola di Malta nel 60 dC e che pose qui le basi per il cristianesimo. Fu edificata sui resti di una cattedrale normanna di epoca medievale che andò distrutta a causa di un terremoto nel 1693. Il progetto di ricostruzione fu affidato all’architetto maltese Lorenzo Gafà che completò l’edificio religioso nel 1703, anno della sua consacrazione.
Molti degli arredi e delle decorazioni della vecchia cattedrale furono riutilizzati per la nuova, come, ad esempio,la fonte battesimale risalente al XV secolo, il portale cinquecentesco e delle tele di Mattia Preti, tra le quali spicca dietro l’altare maggiore la celebre Conversione di San Paolo. La Cattedrale è la madre metaforica di tutte le chiese Maltesi, ed è anche la sede dell’arcivescovo Maltese.

Andiamo alla scoperta della Cattedrale di Mdina
1. La facciate esterna
La chiesa ha una facciata ben proporzionata con tre campate su due piani coronate da un frontone triangolare. Presenta due campanili con cinque campane e due orologi, uno segna l’ora e l’altro il giorno e mese, risalenti entrambi al 1888. Sopra il portone principale si notano tre stemmi: quello del vescovo Cocco Palmeri, quello del Gran Maestro Perellos e l’ultimo di Malta.
2. La navata
L’interno della cattedrale è a croce latina, con una grande navata centrale e due navate laterali, sulle quali si trovano 10 cappelle. La prima cosa che risalta quando si entra nella Cattedrale è il pavimento, composto da 300 lapidi con le tombe di nobili e religiosi. Le aree della pavimentazione della cattedrale riservate ai vescovi sono la Cappella del Santissimo Sacramento, la Cappella dell’Annunciazione e la Cappella di San Publio. Tutte le lapidi hanno iscrizioni latine tranne quella del defunto arcivescovo Giuseppe Mercieca che è in Maltese. Altre opere essenziali che fiancheggiano la porta principale sono una statua di San Publio e la fonte battesimale.

3. Il soffitto
Il soffitto della cattedrale è ricoperto di affreschi e di dipinti degli artisti siciliani Vincenzo e Antonio Manno raffiguranti la vita di San Paolo. Ad adornare il tetto ci sono tre vetrate che raffigurano il Battesimo di San Paolo, l’Immacolata Concezione e San Giuseppe.

4. Il presbiterio ed il coro
L’altare maggiore è decorato con lapislazzuli e altri marmi pregiati. A lato del presbiterio si trova il trono dei vescovi. Davanti all’altare maggiore sono posti due leggii in marmo raffiguranti San Giovanni e San Luca. Un oggetto interessante del presbiterio, recuperato dalla vecchia cattedrale, è la mensa in marmo, che copre la parte della facciata superiore dell’altare. Durante le feste principali, l’altare è decorato da un bel paliotto d’argento e da quindici statue d’argento rappresentanti i dodici Apostoli, San Paolo, San Giovanni e la Madonna.
Il Coro fu costruito dall’architetto Lorenzo Gafà (XVII secolo) e sopravvissuto al terremoto del 1693, e fu decorato da Mattia Preti (XVII secolo). Le migliori opere di Preti nel coro sono il “Miracolo della vipera”, la “Guarigione del padre di Publio”, e la “Conversione di San Paolo sulla via di Damasco”. Gli stalli del coro sono un altro residuo della vecchia cattedrale, e alcuni di essi risalgono al XV secolo. In cima all’abside si trova lo stemma della famiglia Reale Spagnola come ricordo dell’imperatore Carlo V, che nell’anno 1530 donò Malta all’Ordine di San Giovanni.

5. La cupola
La cupola venne dipinta da Mario Caffaro Rore di Torino e raffigura “Il trionfo di San Pietro e San Paolo”.

6. I monumenti
La cattedrale presenta anche 5 importanti monumenti: una statua in bronzo dedicata all’arcivescovo Michele Gonzi (1944-1978), un monumento dedicato al vescovo Carmelo Scicluna (1875-1888), un monumento dedicato al vescovo Francesco Saverio Caruana (1831-1847), un un monumento dedicato a Publio Maria Sant (1847-1857) e un monumento al cardinale Fabrizio Sceberras Testaferrata (1757-1843).

7. Le cappelle della navata sinistra
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Cappella della pentecoste
La pala d’altare raffigura la “Discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e sulla Beata Vergine” (1880 di Francesco Grandi). Grandi dipinge le lunette che descrivono “Il battesimo di Cristo di San Giovanni Battista” e “Gli apostoli che iniziano la loro missione di evangelizzare”.

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Cappella della Vergine e dell’Angelo Custode
La pala d’altare raffigura “La Madonna e l’Angelo Custode” con una veduta della Valletta e dei due porti (di Pietro Gagliardi). L’altare marmoreo è affiancato dallo stemma della Famiglia Maltese Castelletti, mentre sul pavimento si trovano le tombe della nobile famiglia Inguanez.

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La sagrestia
L’attuale sagrestia, con la sua volta a crociera a cassettoni, è sopravvissuta al terremoto del 1693. Punto focale è l’altare con un bel dipinto della “Deposizione di Cristo dalla croce” di Bartolomeo Garagona (XVII secolo). Tra i vari dipinti che adornano la sagrestia si annoverano opere di Alessio Erardi (XVII secolo) e Mattia Preti (XVII secolo).

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La Cappella dell’Annunciazione
La cappella custodisce una meravigliosa pala d’altare raffigurante “L’Annunciazione della Vergine” realizzata da Domenico Bruschi di Perugia nel 1886. Il suo altare in marmo porta lo stemma del Vescovo Carmelo Scicluna. La Cappella ospita anche il dipinto di “San Paolo che conquista il Moro”, di Mattia Preti e della sua bottega (XVII secolo). Si dice che quest’opera sia stata ispirata da una famosa leggenda maltese, in cui si crede che San Paolo sia apparso sui bastioni di Mdina in cima a un destriero bianco durante un’invasione dei Mori nel 1429.

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La Cappella del Santissimo Sacramento
Questa Cappella è un’eccellente opera d’arte in marmo e argento con dipinti di Francesco Zahra (XVIII secolo). E ‘dedicata alla Madonna che è rappresentata in un’antica icona bizantina (XIV secolo) raffigurante la Vergine col bambino, detta anche Madonna di San Luca. Il Santissimo Sacramento è custodito in un tabernacolo d’argento ed è ornato da un trono d’argento risalente al XVIII secolo (di Annetto Pullicino). Sul pavimento sono presenti lapidi artistiche di vescovi, mentre la cupola e le lunette presentano episodi della santa eucaristia di Francesco Zahra.

8. Cappelle della navata destra
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La Capppella del Sacro Crocifisso
Racchiusa da un grande cancello in legno dorato, la cappella custodisce una miracolosa statua lignea del Santissimo Crocifisso scolpita da Fra Innocenzo da Petralia di Sicilia e donata dal Vescovo Camarasa nel 1648. Le Statue della Madonna Addolorata e San Giovanni Evangelista fiancheggiano il Santissimo Crocifisso e sono in legno policromo. Il pavimento della Cappella è in marmo intarsiato ed è stato progettato dall’architetto maltese Francesco Zahra nel 1765 ed eseguito dal Maestro Claudio Durante. La cappella è anche il luogo in cui il santo di Malta, San Gorg Preca, pregava spesso prima di fondare la Società della Dottrina Cristiana.

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La Cappella di San Publio
La pala d’altare della Cappella raffigura il “Martirio di San Publio” della Bottega di Mattia Preti così come il dipinto sulla parete destra raffigurante “Il battesimo di Publio da parte di San Paolo”. L’altare, in marmo, reca lo stemma del Vescovo Gori Mancini sormontato dal blasone del Gran Maestro Zondadari, mentre nella campata adiacente alla cappella è custodito un monumento al Vescovo Carmelo Scicluna dello scultore Moschetti di Catania.

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La Cappella di San Gaetano
Questa è la Cappella della Famiglia Sciberras di Bologna che ha la sua volta sepolcrale nella cripta sotto la Cappella. La pala d’altare raffigura “San Gaetano che riceve il Bambino Gesù” della Bottega di Mattia Preti. La Cappella ospita anche un monumento che commemora il cardinale maltese Fabrizio Sciberras Testaferrata.

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La Cappella di San Luca
La Cappella è dedicata a San Luca che fu compagno di San Paolo durante i suoi tre mesi di permanenza dopo il naufragio a Malta. La pala d’altare della Cappella rappresenta San Luca seduto su uno sgabello raffigurante un’immagine della Beata Vergine (della bottega di Mattia Preti). Un’antica tradizione vuole che abbia lasciato a Malta un’immagine della Madonna.

Informazioni utili
La cattedrale e’ aperta da lunedì a sabato dalle 9.30 alle 17, e alla domenica dalle 15 alle 17. Il biglietto di ingresso costa 10 euro e include anche il museo.