Avete mai sentito parlare dei Dogon e delle loro antiche tradizioni?
Durante il nostro viaggio in Mali nel lontano 2008, abbiamo attraversato la bellissimo e remota Falesia di Bandiagara. Nel mezzo di questa regione montuosa ai margini del deserto, la popolazione Dogon trovò rifugio intorno al XII secolo per sfuggire alle persecuzioni islamiche. L’eccezionale isolamento del luogo ha permesso alla loro misteriosa e antichissima tradizione culturale, basata principalmente sulla religione animista, di raggiungere i giorni nostri, affascinando per decenni antropologi e studiosi.

Il culto degli antenati e una complessa cosmogonia sono simboleggiati da preziose forme artistiche: sculture, porte, finestre e scale in legno intagliato, strumenti musicali e danze rituali dove tutti i danzatori indossano maschere antiche. Nei nostri 5 giorni di trekking attraverso la falesia, abbiamo avuto la fortuna di assistere all’affascinante danza Dogon e vedere i danzatori indossare le antiche maschere tradizionali.

La danza delle maschere Dogon
La danza Dogon è legata alla religione animista e durante questo rito, chiamato Dama, che favorisce il ricongiungimento del defunto con gli antenati nel mondo dell’aldilà, i danzatori indossano maschere di legno raffiguranti animali, persone e figure mitologiche.

Questa interessante rappresentazione è accompagnata da voci tribali e percussioni. Dapprima le maschere formano un cerchio camminando e ballando insieme, poi si alternano tra loro accompagnate da canti e tamburi. Amiamo l’Africa in tutte le sue forme e ammirare da vicino l’antico rituale Dogon è stato davvero un qualcosa di unico, una delle esperienze più belle che abbiamo mai fatto in questo meraviglioso continente.

La nostra guida locale, un giovane ragazzo di origini Dogon, ci spiega che una delle maschere più popolari è quella conosciuta come “Kanaga“. Questa maschera è caratterizzata da una sovrastruttura in legno a forma di croce a doppia barra con brevi elementi verticali sporgenti dalle punte di ciascuna barra orizzontale. Purtroppo, al momento è altamente sconsigliato recarsi in Mali per problemi interni legati al terrorismo. In futuro ci piacerebbe visitare nuovamente questo fantastico Paese con l’altopiano di Bandiagara per assistere ancora a questo antico rituale prima che vada perso e scompaia del tutto come oramai molte altre tradizioni del passato.





Avete mai sentito parlare dei Dogon e delle loro antiche tradizioni?
Durante il nostro viaggio in Mali nel lontano 2008, abbiamo attraversato la bellissimo e remota Falesia di Bandiagara. Nel mezzo di questa regione montuosa ai margini del deserto, la popolazione Dogon trovò rifugio intorno al XII secolo per sfuggire alle persecuzioni islamiche. L’eccezionale isolamento del luogo ha permesso alla loro misteriosa e antichissima tradizione culturale, basata principalmente sulla religione animista, di raggiungere i giorni nostri, affascinando per decenni antropologi e studiosi.

Il culto degli antenati e una complessa cosmogonia sono simboleggiati da preziose forme artistiche: sculture, porte, finestre e scale in legno intagliato, strumenti musicali e danze rituali dove tutti i danzatori indossano maschere antiche. Nei nostri 5 giorni di trekking attraverso la falesia, abbiamo avuto la fortuna di assistere all’affascinante danza Dogon e vedere i danzatori indossare le antiche maschere tradizionali.

La danza delle maschere Dogon
La danza Dogon è legata alla religione animista e durante questo rito, chiamato Dama, che favorisce il ricongiungimento del defunto con gli antenati nel mondo dell’aldilà, i danzatori indossano maschere di legno raffiguranti animali, persone e figure mitologiche.

Questa interessante rappresentazione è accompagnata da voci tribali e percussioni. Dapprima le maschere formano un cerchio camminando e ballando insieme, poi si alternano tra loro accompagnate da canti e tamburi. Amiamo l’Africa in tutte le sue forme e ammirare da vicino l’antico rituale Dogon è stato davvero un qualcosa di unico, una delle esperienze più belle che abbiamo mai fatto in questo meraviglioso continente.

La nostra guida locale, un giovane ragazzo di origini Dogon, ci spiega che una delle maschere più popolari è quella conosciuta come “Kanaga“. Questa maschera è caratterizzata da una sovrastruttura in legno a forma di croce a doppia barra con brevi elementi verticali sporgenti dalle punte di ciascuna barra orizzontale. Purtroppo, al momento è altamente sconsigliato recarsi in Mali per problemi interni legati al terrorismo. In futuro ci piacerebbe visitare nuovamente questo fantastico Paese con l’altopiano di Bandiagara per assistere ancora a questo antico rituale prima che vada perso e scompaia del tutto come oramai molte altre tradizioni del passato.




