Viaggio attraverso il deserto della Dancalia
L’avventura in Dancalia prosegue con la visita della meravigliosa piana del sale e soprattutto di uno dei luoghi più belli e incredibili che abbiamo mai visto: Dallol.
- Piana del Sale e Dallol
Sveglia anche oggi all’alba, sistemiamo i sacchi a pelo dentro la capanna e prepariamo colazione. Tè caldo e biscotti secchi. Non abbiamo altro. Oggi è il giorno clou di ogni viaggio in Dancalia, ci aspetta la visita di Dallol, conosciuta come la collina degli spiriti e della vasta piana del sale. Alle 7.30 incontriamo la guida Afar e scorta di militari che ci accompagnerà durante l’escursione a Dallol insieme al giovane poliziotto. La piana del Sale si trova al confine con l’Eritrea ed è un luogo non troppo sicuro, o almeno così sembra, dato il “grande dispiegamento di forze” al nostro servizio. A bordo delle nostre 4×4 percorriamo l’infinita piana fermandoci di tanto in tanto per scattare qualche foto. La pista per raggiungere Dallol attraversa propria questa infinita distesa di sale dai colori marrone e bianco che si perde a vista d’occhio.
Nonostante siano le 8 del mattino, il sole si fa già sentire. Il termometro segna 30 gradi. Non c’è scampo. La Dancalia è il luogo con la temperatura media annuale più alta al mondo e quando ci si avventura in questa terra bisogna sopportare, resistere e adattarsi. L’alternativa è rimanere a casa. Percorriamo velocemente il tratto di pista che ci separa dalla collina di Dallol, lasciamo le auto alla base e ci incamminiamo seguendo la guida ed i militari. Passando attraverso diversi paesaggi di una bellezza unica formati dall’attività vulcanica che ha creato nel corso del tempo conformazioni geologiche che somigliano a funghi, fiori, coni di sale e piccole formazioni a punta, arriviamo alla fine del percorso.
Ci siamo. Di fronte a noi le sorgenti di Dallol! La vista è mozzafiato. E’ veramente uno dei posti più affascinanti che abbiamo mai visto. Piccoli geyser, sorgenti calde acide, coni di sale e formazioni saline dalle forme uniche, vapori, scie di fumo, piccoli camini e soprattutto piscine termali dai colori incredibili. Quello che colpisce del suo paesaggio lunare è proprio la bellezza dei colori che spaziano dal bianco al giallo, dal rosso al marrone, all’arancione ed al verde. Dallol si estende a 100 metri sotto il livello del mare, ed è uno dei luoghi più in profondità e più caldi del pianeta. Camminiamo nel mezzo delle sorgenti per circa 1 ora, scattando fotografie a più non posso, incantati dalla strabiliante bellezza creata dalla natura. Purtroppo, il tempo massimo di questa escursione è scaduto. A causa della temperatura davvero alta e delle esalazioni che stiamo respirando, dobbiamo lasciare questo posto magico.
Una volta ritornati alle jeep, ripartiamo per dirigerci al vicino “monte rosso“, un’area formata completamente da sali di magnesio che si trova a ben 116 metri sotto il livello del mare e dal quale si ergono incredibili spuntoni e piccole montagne di sale dal colore rosso, grigio e bianco. Camminare attraverso queste antiche formazioni saline con forme stranissime è davvero qualcosa di suggestivo e impressionante. In tanti viaggi non avevamo mai visto nulla di simile. Facciamo una breve escursione tra le meravigliose conformazioni saline prima che la temperatura diventi insopportabile, poi torniamo alle jeep per fare rientro ad Ahmed Ela e ripararci dalla soffocante calura delle ore centrali della giornata.
Dopo l’immancabile pranzo con pane e tonno in scatola ed un breve riposo, verso le 15 ripartiamo per visitare un’altra zona della piana del sale dove si trova una sorgente sulfurea. Nulla a che vedere con la strabiliante Dallol, ma anche questa zona è veramente interessante e suggestiva. La sorgente è abbastanza estesa ed è stracolma di acqua ribollente e acida. Al suo interno si trova uno strato solidificato dai colori sgargianti e tutto intorno una distesa di conformazioni geologiche bizzarre e piccole pozze di fanghi e acque sulfuree. A conferma del clima insopportabile e delle difficoltà di vivere in questa terra desertica, notiamo un piccolo uccellino morto nelle sue acque. Fino a quel momento, non avevamo mai incontrato alcun animale.
Proseguiamo la nostra escursione con la visita del Lago Asale, un vasto bacino di acqua salata oramai prosciugato, che si ritirò nel corso dei secoli passati e da dove si estrae il sale che viene poi trasportato verso l’altopiano ethiope a dorso di cammello. Qui, incontriamo i lavoratori di etnia Afar intenti ad estrarre il sale sotto il sole battente. Ci colpisce immediatamente il fatto che non esistono macchinari o altra tecnologia moderna, ma solo piccoli utensili, corde e pali in legno. Inizialmente viene scavato un solco nel terreno di forma rettangolare, poi, con l’uso di un grosso bastone, i lavoratori estraggono la lastra di sale che successivamente viene lavorata, modellata e tagliata in piccoli blocchi e caricata sulle carovane di cammelli.
Le condizioni lavorative sono davvero estreme. I lavoratori non hanno protezioni nè occhiali per proteggersi dalla forte luce del sole che si riflette nel terreno diventando ancora più fastidiosa e intensa. Per tutte queste persone è l’unica fonte di reddito e non c’è tempo per pensare alle condizioni lavorative o climatiche. Qui si lavora instancabilmente. Incuriositi dalla nostra presenza, alcuni di loro si avvicinano a noi cercando di scambiare qualche parola con l’aiuto della nostra guida Afar.
Ci raccontano che il lavoro di estrattore viene tramandato di padre in figlio, che è estremamente faticoso, ma è comunque l’unica fonte di reddito per mantenere le loro famiglie. Durante i mesi meno caldi vivono nelle baracche di Ahmed Ela e fanno ritorno ai loro villaggi nei mesi estivi, quando le temperature diventano troppo alte e possono raggiungere facilmente anche i 50 gradi. Scattiamo alcune foto tutti insieme, e torniamo alle auto per fare strada verso Ahmed Ela. Il nostro viaggio nella terra del diavolo è ormai terminato, ma siamo davvero soddisfatti per aver visto questa regione ancora “ferma nel tempo”, dove sicuramente un giorno, cammelli e vecchi attrezzi faranno spazio alla modernità dei camion ed alla tecnologia.
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