Guida alla visita di Lalibela
Lalibela fa parte del cosiddetto “circuito storico“, un itinerario comprende le maggiori attrazioni dell’Ethiopia settentrionale, ed è tra le mete più popolari e visitate del Paese. Dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1978, Lalibela è famosa per le sue chiese scavate nella roccia, alcune delle quali risalgono a quasi un millennio. La particolarità di queste chiese è che sono state scavate nella roccia viva di blocchi monolitici e ulteriormente cesellate per creare porte, finestre, colonne e tetti. A causa dell’incredibile complessità delle strutture, la leggenda racconta che gli angeli contribuirono alla costruzione di questi edifici religiosi. Le chiese vennero costruite dal Re Gebra Maskal Lalibela, imperatore ethiope dal 1181 al 1221, quando i cristiani copti furono trasferiti in questa zona dell’Etiopia a causa della persecuzione da parte dei musulmani. Il re volle ricreare una nuova Gerusalemme dove i fedeli potessero recarsi in pellegrinaggio, evitando il lungo e pericoloso viaggio verso Gerusalemme, oramai conquistata dalle truppe di Saladino. Lalibela è intrisa di magia, misticismo ed uno dei luoghi, se non il luogo, più importante per il cristianesimo ethiope.

Quando andare
Il periodo migliore per visitare Lalibela è durante la stagione secca, all’incirca tra ottobre e marzo. Gennaio e febbraio sono perfetti perché le temperature sono piacevoli e il cielo prevalentemente sereno. Poiché Lalibela si trova in quota (2700 metri), le temperature serali e notturne possono essere fredde e scendere intorno ai 10° C. Evitate la stagione delle piogge, soprattutto da luglio a settembre, poiché è umida e fangosa. Abbiamo visitato Lalibela a gennaio durante il Timkat, la più grande celebrazione della Chiesa ortodossa etiope, dove migliaia di pellegrini si riuniscono in città per rinnovare i voti battesimali. E’ stata un’esperienza fantastica. Un’altra festa da non perdere è il Gena, il Natale ethiope, che cade il 7 gennaio, quando le famiglie si riuniscono per gustare, come da tradizione, il piatto nazionale Doro Wat.
Come raggiungere Lalibela
Lalibela è solitamente l’ultima tappa del circuito storico. Se non viaggiate con un tour operator locale, il modo migliore per raggiungere la città è il volo da Addis Abeba. Il piccolo aeroporto di Lalibela (LLI) si trova a 23 km fuori città. Potete raggiungere il vostro hotel prendendo poi un taxi. Ci sono voli diretti anche da Gondar, Axum e Bahir Dar.
In alternativa, troverete l’autobus da Addis Abeba (630 km – via Woldia), Bahir Dar (300 km – via Gashena) e Gondar (350 km – via Bahir Dar o Woldia). Viaggiare in autobus da Addis non è per nulla conveniente perchè la corsa dura almeno un paio di giorni anche a causa delle cattive condizioni delle strade. Evitate di prendere i minibus extraurbani perchè sono abbastanza pericolosi e molto scomodi dato che vengono riempiti di persone a più non posso.

Dove dormire
Lalibela è una piccola città e non c’è una zona migliore dove soggiornare. Offre una buona scelta di alloggi, ma se visiterete la città durante le celebrazioni religiose, dovrete assolutamente prenotare in anticipo perché è molto facile non trovare posti liberi. Abbiamo dormito alla Blue Nile Guest House, una bella sistemazione tra il centro città e le chiese. Offrono anche un servizio navetta per l’aeroporto.
Altre ottime sistemazioni sono:
- Honey Land Hotel;
- Bete Serkie Hotel;
- Jerusalem Hotel;
- Top Twelve Hotel;
- Holidays Hotel;
- Panoramic View Hotel.
Cucina locale e ristoranti
La cucina ethiope è deliziosa, ha sapori decisi ma è anche molto piccante. Consiste principalmente di piatti a base di carne e verdure speziati accompagnati dal tipico pane chiamato injera che i locali mangiano con le mani. Se siete stati a cena in un ristorante ethiope in Italia lo avrete sicuramente assaggiato. La differenza che abbiamo notato è che l’injera preparato in Ethiopia è molto più acido rispetto a quello che abbiamo provato in Italia. I nostri piatti preferiti sono il Kitfo, un piatto tradizionale di carne di manzo cruda macinata marinata nella mitmita (una miscela di spezie a base di peperoncino); Niter Kibbeh, un burro chiarificato infuso di erbe e spezie; il Doro Wat, uno spezzatino di pollo piccante servito con l’injera; il Beyainatu, un piatto misto di verdure vegane accompagnate da una varietà di curry e servite sopra il pane injera. Abbiamo cenato due volte al ristorante Unique, un locale con un buon servizio e cibo delizioso.

Cambio valuta e metodi di pagamento
La moneta locale è il Birr ethiope. 1 USD è circa 41 Birr, mentre 1 euro corrisponde a circa 49 Birr. Se avete necessità di cambiare, troverete alcune banche e bancomat (tra cui la Commercial Bank of Ethiopia) nelle vicinanze del Seven Olives Hotel. Il metodo di pagamento è in contanti.
Assicurazione di viaggio
Non viaggiamo mai senza un’adeguata copertura assicurativa perché le spese mediche all’estero sono decisamente molto alte ed i servizi migliori sono spesso offerti da cliniche e ospedali privati. Ci affidiamo spesso a World Nomads, ottima compagnia assicurativa con un servizio clienti competente e tariffe competitive. Il circuito settentrionale comprende diverse attività escursionistiche ed è sempre consigliabile avere un’assicurazione di viaggio. Se avrete necessità di cure mediche, potete rivolgervi al Lalibela Health Center ma per situazioni più gravi dovrete tornare ad Addis Abeba.
Importante: per maggiori informazioni sulla sicurezza e sulla situazione sanitaria consultate il sito ufficiale della Farnesina – www.viaggiaresicuri.it. Inoltre, è sempre consigliabile sentire il parere di un medico specializzato in malattie tropicali o il Centro di Medicina del Viaggiatore per avere suggerimenti su eventuali profilassi/vaccinazioni da effettuare prima della partenza.
Le chiese scavate nella roccia di Lalibela
L’attrazione principla di Lalibela sono, ovviamente, le sue chiese scavate nella roccia, patrimonio UNESCO dal 1978. Ci sono 11 chiese divise in 2 gruppi principali e separate dal fiume Giordano: il gruppo nord-occidentale ed il gruppo sud-orientale. Questi due gruppi sono completati dalla Chiesa di San Giorgio (Bete Giyorgis) che si trova isolata a poca distanza dalle chiese del gruppo nord-occidentale.
Il biglietto di ingresso per visitare le chiese rupestri costa 1000 birr (circa 50 USD), ed è valido per 5 giorni. La biglietteria (8-12, 14-17) si trova accanto al sentiero che porta alle chiese del gruppo nord-occidentale.
Per la maggior parte dei turisti, e come abbiamo fatto noi, il percorso abituale inizia proprio con il gruppo nord-occidentale e termina nel tardo pomeriggio con la meravigliosa chiesa di San Giorgio. Troverete alcune guide locali ufficiali appena fuori dalla biglietteria. In alternativa, potete dare un’occhiata a Viator.com, dove gli operatori locali pubblicizzano i loro tour e le loro attività a Lalibela e dintorni.
Le chiese possono essere visitate in una giornata, ma è meglio dividere la visita in due giorni e magari, il secondo giorno, fare anche un’escursione nei dintorni per vedere altre interessanti attrazioni. Ad esempio, Naakuto Laab, un monastero a 7 km dal centro della città; Yemrehanna Kristos, una delle chiese tardo axumite meglio conservate dell’Ethiopia e situata in una grotta sotto una piccola cascata con un cimitero aperto dietro di essa; il Monastero Asheton Maryam, situato ad un’altitudine di oltre 3000 metri e scavato nella parete rocciosa del monte Abuna Yoseph. Se volete respirare in toto l’atmosfera mistica di Lalibela, il momento migliore per visitare la chiesa è la domenica, durante la messa, quando i pellegrini si vestono di bianco e si riuniscono a centinaia per pregare.
Suggerimento: bisogna visitare le chiese a piedi nudi, quindi è meglio avere un paio di calzini di riserva per evitare di prendere le pulci camminando sui grandi tappeti che di solito ricoprono i pavimenti.

1. Le chiese del gruppo nord-occidentale
Le sei chiese del gruppo nord-occidentale includono Bete Maryam, Bete Meskel, Bete Danaghel, Bete Mikael, Bete Golgotha e Bete Medhane Alem. Si trovano a nord del canyon dove scorre il fiume Giordano e presentano disegni artistici veramente sbalorditivi. Sono collegate da una serie di cunicoli, e la maggior parte di esse sono state costruite su un asse Est-Ovest con l’ingresso rivolto ad Ovest e il Sancta Santorum ad Est. La nostra guida ci ha spiegato che i fedeli entrano nella chiesa dalla porta occidentale, che rappresenta l’oscurità del peccato e del male, e procedono verso la luce della conoscenza e della salvezza andando verso Est. Il tutto è legato al simbolismo religioso del sole, che nasce ad oriente (la luce di Cristo) e tramonta a occidente (le tenebre ed il Male). Tra le sei chiese spicca Bete Medhane Alem, che è considerata uno degli edifici religiosi monolitici più grandi (o il più grande) al mondo.

2. Le chiese del gruppo sud-orientale
Questo gruppo di cinque chiese include Bete Amanuel, Bete Merkorios, Bete Abba Libanous, Bete Gabriel-Rafael e Bete Lehem. Sono chiamate “gruppo sud-orientale perché s sorgono a sud del canyon dove scorre il fiume Giordano. Anche queste chiese sono collegate tra loro da un labirinto di cunicoli, e rispetto a quelle del gruppo nord-occidentale, sono più piccole ma più finemente scolpite. Bete Amanuel è la chiesa più bella e raffinata del gruppo in quanto si tratta di una chiesa monolitica, scavata in un unico blocco di roccia che è separata, sui quattro lati, dalla roccia circostante da un lungo e profondo scavo.

3. Bete Giyorgis – la chiesa di San Giorgio
San Giorgio è la nostra chiesa preferita e presenta senza dubbio il “design” architettonico più affascinante di Lalibela. La chiesa è facilmente identificabile dalla sua forma a croce greca, visibile dalla collina rocciosa che la circonda. Fu l’ultima chiesa, in ordine cronologico, costruita a Lalibela, e sorge solitaria a distanza dagli altri 2 gruppi. La guida ci ha spiegato che, secondo la leggenda, Secondo la leggenda, una volta completate le altre chiese, San Giorgio apparve al re Gebra Maskal Lalibela in sella al suo cavallo bianco e lo rimproverò di non aver costruito nessuna chiesa in suo nome. Dopo quella visione, il re iniziò cosi’ la costruzione della meravigliosa chiesa Bete Giyorgis. Si dice che il santo fosse spesso presente durante la costruzione dell’edificio religioso, e le impronte lasciate dagli zoccoli del suo cavallo sono visibili nella roccia intorno alla chiesa di San Giorgio. L’interno della chiesa è piuttosto modesto, con un altare, una tenda che protegge il Sancta Sanctorum, alcuni dipinti, qualche libro e una sala di preghiera. Alcune delle cavità nelle pareti che circondano la chiesa contengono il cadavere mummificato dei pellegrini che venivano a Lalibela per pregare.

La festa religiosa del Timkat
Per vivere un’esperienza unica, suggestiva e affascinante, dovrete visitare Lalibela durante il Timkat (l’Epifania copta), la più grande celebrazione della Chiesa Ortodossa ethiope. Si celebra ogni anno il 19 gennaio (il 20 gennaio negli anni bisestili), ma la cerimonia dura 3 giorni, dal 18 al 20 gennaio (o dal 19 al 21 gennaio). La festa commemora il battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista nel fiume Giordano. La celebrazione ortodossa è diversa dalla nostra Epifania, dove il 6 gennaio viene commemorata la rivelazione di Gesù, simboleggiata dalla visita dei Tre Magi.